Wednesday, June 13, 2018

Celebrating Saint Anthony of Padua

Here is the reflection I prepared for the celebration of two special liturgies to mark the Feast day of Saint Anthony of Padua.  Since I celebrated these liturgies with Italian communities, the text is printed first in Italian and then in English.


Omelia per la festa di Sant'Antonio di Padova

Oggi la Chiesa celebra un santo tra i più amati. È amato perché è sempre riuscito a trovare un modo per stare vicino alle persone che ha servito. Il suo cuore era sempre aperto ed era costantemente alla ricerca di modi per aiutare le persone semplici a capire una verità molto semplice: Dio ci ama!

Fernando Martins ha iniziato la sua vita proprio come tutti noi. Aveva una madre e un padre che lo amavano, e poiché erano relativamente ricchi, avrebbe potuto godere tutto ciò che desiderava. Tuttavia, all'età di quindici anni, ha chiesto di essere inviato all'Abbazia di Santa Cruz a Coimbra (che era la capitale del Portogallo in quel momento). Lì studiò teologia e latino con i Canonici regolari della Santa Croce di Coimbra, un Ordine di sacerdoti che seguì la Regola di Sant'Agostino.

Infine Fernando fu ordinato sacerdote in questa communità e servì come maestro ospite per qualche tempo fino a quando fu presentato ai frati francescani che si stabilirono in un piccolo eremo al di fuori di Coimbra. Le sue conversazioni continue con i francescani gli permisero di avvicinarsi a loro e alla fine sentì la chiamata a lasciare i Canonici regolari e a diventare un francescano, prendendo il nome religioso di Antonio, dopo Sant'Antonio d'Egitto, un eremita religioso del terzo secolo.

L’esperienza di Elia, che abbiamo sentito nella prima lettura, inspira forse la costante ricerca spirituale di Sant'Antonio.  In fatto, il Signore gli dice: Esci e mettiti sulla montagna (1 Re 19:11). Stando lì, Elia si rendeva vulnerabile, ma doveva farlo per sperimentare il dono che Dio aveva preparato per lui. Anche noi siamo in piedi e ci rendiamo vulnerabili. Siamo venuti per celebrare l'Eucaristia. In questo luogo, speriamo di incontrare il Signore e di scoprire i doni che ha preparato per noi. Fu la sua stessa capacità di rendersi vulnerabile che permise a Sant'Antonio di uscire costantemente e di seguire il sentiero che il Signore stava indicando.

Ispirato dallo zelo dei suoi fratelli francescani, viaggiò con loro in Marocco dove iniziò a diffondere la parola di Dio. Tuttavia, si ammalò gravemente e fu rimandato in Portogallo. Come avrebbe voluto la Provvidenza, la sua nave fu spazzata via e finì in Sicilia invece che in Portogallo, e da lì, viaggiò in Toscana. Continuò a pregare e studiare mentre si rimetteva lì dalla sua malattia.

Antonio si guadagnò la reputazione di amato predicatore perché era molto istruito, ma aveva anche un dono per spiegare i misteri di Dio con un linguaggio che poteva essere compreso da tutti. Se fosse oggi qui con noi, mi chiedo cosa direbbe a proposito del brano evangelico che abbiamo ascoltato (Mt 5:27-32)?

Il peccato di adulterio è uno che pochi ammetteranno; purtroppo viviamo in una società che è diventata estremamente promiscua, quindi sono sicuro che se fosse qui, Sant'Antonio non si tirerebbe indietro dall'argomento. Forse userebbe questa occasione per dirci che a volte la gente ha bisogno di essere scioccata nel realizzare il grande tesoro che ci è stato affidato: il tesoro della nostra fede. Molte persone, forse anche alcune che conosciamo noi personalmente, sembrano trovare ogni genere di scuse per negare il fatto che hanno bisogno di Dio nella loro vita, o preferiscono parlare con Lui uno contro uno piuttosto che di partecipare alla vita di una parrocchia locale.

Il problema con questo modo di pensare individualistico è che ci preoccupiamo sempre più dei nostri interessi e ci accontentiamo di ciò che ci piace. Nel frattempo, corriamo il rischio di allontanarci dalle altre persone e diventiamo sordi alle loro grida di aiuto. È in questi momenti che dobbiamo essere scioccati nel renderci conto che abbiamo bisogno l'uno dell'altro per farcela attraverso questa vita.

Gesù ha usato alcune immagini molto grafiche per esprimere il suo punto. Ha parlato di strappare un occhio (Mt 5:29) e di tagliar via una mano (Mt 5:30) se questi dovessero farci peccare. Forse non abbiamo bisogno di misure così drastiche, ma forse dobbiamo chiedere a Sant'Antonio di pregare con noi oggi, per aiutarci a capire con le nostre menti e i nostri cuori quanto il nostro Dio ci ama.

Se possiamo iniziare a sperimentare l'amore di Dio nella nostra vita, se possiamo iniziare a sperimentare il modo tenero e amorevole con il quale il nostro Dio ci ascolta quando parliamo con lui, se possiamo iniziare a sperimentare il modo in cui il nostro Dio è sempre presente a noi, invitandoci ad avvicinarci a lui e sempre pronti ad aiutarci ... forse anche noi a nostra volta saremo ispirati ad ascoltare gli altri con compassione. Forse vorremmo dire agli altri quanto sia importante passare del tempo insieme, seduti attorno a un tavolo e gustare del buon cibo, parlando tra loro delle gioie e delle preoccupazioni quotidiane della vita. Se possiamo imparare a fidarci l'un l'altro delle nostre storie, possiamo anche imparare a credere in Dio.

Chiediamo a Sant'Antonio di pregare per noi, in modo che il Signore addolcisca i nostri cuori e ci consenta di imparare come confidare in Lui, come avere fiducia negli altri e soprattutto come credere con tutto il nostro cuore che Dio ci ama.


Homily for the Feast of Saint Anthony of Padua

Today, the Church celebrates one of the most beloved of the Saints.  He is beloved because he always managed to find a way to stay close to the people he served.  His heart was always open and he was constantly looking for ways to help simple ordinary people understand a very simple truth: God loves us!

Fernando Martins started out in life just like all the rest of us.  He had a mother and a father who loved him, and because they were relatively wealthy, he could have had anything he desired.  Yet, at the age of fifteen years, he asked to be sent to the Abbey of Santa Cruz in Coimbra (which was the capital of Portugal at the time).  There he studied theology and Latin with the Canons Regular of the Holy Cross of Coimbra, an Order of priests who followed the Rule of Saint Augustine.

Fernando was eventually Ordained a priest as one of the Canons Regular and served as guest master for some time until he was introduced to Franciscan friars who settled in a small hermitage outside Coimbra.  His ongoing conversations with the Franciscans allowed him to draw close to them and eventually he felt a calling to leave the Canons Regular and to become a Franciscan, taking the religious name of Anthony, after Saint Anthony of Egypt, a third-century religious hermit.

Saint Anthony’s constant curiosity inspires us to be like Elijah.  In the first reading for today’s Mass, the Lord tells him: Go out and stand on the mountain (1 Kings 19:11).  Standing there, Elijah made himself vulnerable, but he had to do that in order to experience the gift that God had prepared for him.  We too are standing and making ourselves vulnerable.  We have come to celebrate the Eucharist.  In this place, we hope to meet the Lord and to discover the gifts that he has prepared for us today.  It was his ability to make himself vulnerable that allowed Saint Anthony to constantly go out and to follow the path that the Lord was pointing out.

Inspired by the zeal of his Franciscan brothers, he travelled with them to Morocco where he began to spread God’s word.  However, he became extremely ill and was sent back to Portugal.  As Providence would have it, his ship was blown off course and he ended up in Sicily instead of in Portugal, and from there, he travelled to Tuscany.  He continued to pray and to study as he recovered there from his illness.

Anthony earned a reputation as a beloved preacher because he was very learned, but he also had a gift for explaining the mysteries of God with language that could be understood by everyone.  If he were here with us today, I wonder what he would say about the gospel passage that we have heard (Mt 5:27-32)?

The sin of adultery is one that few people will admit to, but we live in a society that has become extremely promiscuous, so I am sure that if he were here, Saint Anthony would not shy away from the subject.  Perhaps he would use this occasion to say to us that sometimes people need to be shocked into realizing the great treasure that has been entrusted to us: the treasure of our faith.  Many people, perhaps even some who you and I know personally, seem to find all kinds of excuses to deny the fact that they need God in their lives, or they prefer to speak with Him one on one rather than participating in the life of a local parish.

The problem with this individualistic way of thinking is that we become increasingly concerned with our own interests and content ourselves with that which is pleasing to us.  In the meanwhile, we run the risk of cutting ourselves off from other people and we become deaf to their cries for help.  It is at such times that we need to be shocked into realizing that we need one another in order to make it through this life.

Jesus used some very graphic images to make his point.  He spoke about tearing out an eye (Mt 5:29), and cutting off a hand (Mt 5:30) if they should cause us to sin.  Perhaps we don’t need such drastic measures, but maybe we need to ask Saint Anthony to pray with us today, to help us understand with our minds and our hearts how much our God loves us.

If we can begin to experience God’s love in our lives, if we can begin to experience the tender and loving way that our God listens to us when we speak with him, if we can begin to experience the way that our God is always present to us, inviting us to come close to him and always ready to help us ... maybe we in turn will also be inspired to listen compassionately to others.  Perhaps we will want to tell others how important it is that we spend time together, sitting around a table and enjoying good food, talking with one another about the everyday joys and worries of life.  If we can learn to trust one another with our stories, we can also learn to trust in God.

Let us ask Saint Anthony to pray for us today, so that the Lord will soften our hearts and make it possible for us to learn how to trust in Him, how to trust in others, and most of all to believe with all our hearts that God loves us.

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